Progetto educativo

QUALCHE CHIARIMENTO…

Che cos’e’ il PTOF?

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è un documento redatto dalla scuola per informare e far conoscere alla cittadinanza, e in particolare all’utenza, le caratteristiche, gli orientamenti, i progetti, gli obiettivi e le linee educative cui si ispira la nostra scuola.

A cosa serve il PTOF?

Lo scopo di questo documento è quello di rendere esplicito   tutto ciò che concerne la nostra scuola e presentare il servizio che essa offre, in modo il più possibile esauriente e chiaro, così da  rendere l’accesso alla struttura il più agevole possibile.

Attraverso questo fascicolo, si ha una prima conoscenza:

  • della scuola,
  • del progetto educativo che la identifica,
  • del personale che vi opera,
  • dell’organizzazione interna,
  • dei servizi   offerti all’utenza.

Costituisce pertanto uno strumento di informazione e di comunicazione scuola-famiglia.

Considerati i pareri formulati   dal   Comitato   di   Gestione ,   dal consiglio di intersezione della scuola, quale organo rappresentante dei genitori, dalla parrocchia e considerate le esigenze del territorio cui la scuola stessa appartiene il collegio dei docenti ha elaborato il seguente documento.

1 – LA SCUOLA e il suo contesto

Fondamenti pedagogico – educativi

…Allora gli furono portati i bambini perché imponesse loro le mani e pregasse, ma i Discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro… ”lasciate che i bambini vengano a Me, perché di essi è il Regno dei cieli” e dopo avere loro imposto le mani se ne partì…

(Mt 19, 13-15)

Sulla frase di Gesù sopra citata la nostra scuola pone le basi per svolgere e promuovere la sua opera educativa. Essa è diretta ad istillare nei bambini, affidatici dalle famiglie,

sentimenti che li conducano alla crescita e alla scoperta del mondo sviluppando attenzione e rispetto verso le persone, gli animali, le piante, i luoghi, le cose di cui Dio Padre Creatore fornisce la Terra.

Per attuare questo cammino di formazione e crescita la scuola propone ed indica un suo “percorso di vita” che il bambino sperimenterà giorno per giorno nella quotidianità con gli esempi, i gesti, le parole e gli scambi. La comunicazione, il gioco, le attività in comune sono in armonia con una concezione di accoglienza, di giustizia, di uguaglianza, di solidarietà e sono chiamati a coesistere sotto il segno della vita, dell’amore, della tolleranza e della non violenza.

Il confluire finalizzato di queste proposte, che si tramutano in esperienze, inducono il bambino a riflettere, a codificare e ad interiorizzare regole e norme comportamentali sulle quali si fonderà l’organizzazione sociale e valoriale dell’uomo di domani. Tutto ciò viene realizzato nel più profondo rispetto per le famiglie e per i bambini di altre religioni, poiché riteniamo che alla base di ogni religione esistano valori e pregi e che il rispetto reciproco contribuisca in modo decisivo al bene comune dell’intera umanità.

Cenni storici

La scuola materna “S. Giovanni Battista” esiste fin dagli inizi del 1900. L’assenza di documenti rende difficile la datazione e la raccolta di informazioni precise, riguardo la sua nascita e la successiva storia. Il libro “Storia delle scuole materne reggiane” del prof. Mazzaperlini cita il 1911 come anno di apertura ufficiale della scuola, “asilo” secondo la dicitura dell’epoca.

Fu l’allora parroco don Alfredo Caraffi, entrato solennemente in Bagno nel marzo del 1910, ad intraprendere le pratiche per l’apertura della scuola. All’apertura dell’anno scolastico l’educazione dei bambini fu affidata alle religiose della Congregazione Figlie di Maria Missionaria, che si occuparono ininterrottamente della scuola fino al giugno 1979.

Come non ci è pervenuto alcun elenco delle Religiose impegnate nell’insegnamento all’interno della scuola, così rimane sconosciuto il criterio metodologico di lavoro utilizzato fino alla fine degli anni settanta. L’assenza di materiale didattico e di documentazione dell’epoca non ci suggerisce specifiche metodologie riferibili ad un pedagogista particolare. Si presume, pertanto, che all’interno della scuola venisse adottato il metodo Agazziano, che prevedeva l’utilizzo e il recupero di oggetti poveri. L’utilizzo di questo materiale, per le attività didattiche, era all’epoca largamente diffuso a causa delle scarse possibilità materiali della scuola e delle famiglie, nonché delle condizioni di ristrettezza economiche tipiche dell’epoca.

Pare che i locali che accoglievano la scuola materna fossero inizialmente situati in Corticella, a quel tempo frazione parrocchiale di Bagno, e che i locali adibiti ad uso scolastico fossero quelli dell’attuale canonica. Questa situazione si sarebbe protratta per

un decennio circa   fino al definitivo spostamento della scuola materna presso l’ala ovest dei locali attigui alla Chiesa di Bagno, che avrebbero in precedenza ospitato la scuola elementare.

La storia della scuola, fino a questo punto, è dovuta alla raccolta di informazioni non scritte   ma trasmesse oralmente da ricordi delle persone più anziane del paese, ancora una volta a testimoniare il valore della memoria e la scelta della collettività di sostenere questa che definiscono ancora oggi a parità raggiunta “la nostra scuola”.

Nel 1983 viene costruito un nuovo edificio, in sostituzione della vecchia locazione ormai fatiscente: esso sorge nell’ala est della coorte, precedentemente occupata dal vecchio teatro parrocchiale, e si configura come un nuovo edificio proponente accorgimenti architettonici adeguati alle attuali esigenze scolastiche.

Contesto territoriale

Il paese di Bagno è una frazione del Comune di Reggio Emilia, situata nella zona Est della città, che conta quasi 3000 abitanti.

La scuola comprende dal 2012 la Sezione Primavera e dal 2019 può accogliere bambini a partire dai 12 mesi, connotandosi come sezione di Nido d’infanzia. Nel complesso quindi la nostra scuola è da considerarsi Polo dell’infanzia, in quanto accoglie bambini dai 12 mesi ai sei anni d’età. Tale percorso di ampliamento è stato dettato dalle esigenze del territorio che richiedevano un servizio educativo anche per i bambini più piccoli. Il nido più vicino infatti si trova in città o fuori Comune, presso il Comune di Rubiera.

E’ stato fondamentale inoltre creare un’offerta formativa che potesse garantire continuità educativa per i bambini del nostro territorio.

Sul territorio è presente la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di Primo grado “M. M. Boiardo” , che fa parte dell’”Istituto Comprensivo Einstein”.

Nelle immediate vicinanze della nostra scuola è presente la Chiesa e i locali parrocchiali, i quali rappresentano uno spazio e un’occasione per la vita di comunità.

Ubicazione e strutture dell’edificio

L’edifico sorge nell’ala est del plesso parrocchiale e nasce come ristrutturazione dell’ex teatro parrocchiale. Al suo interno, su due piani, sono stati ricavati i locali della scuola. Durante gli anni scolastici 2004/2005 e 2005/2006 sono stati eseguiti lavori di ampliamento e ristrutturazione come da progetto parrocchiale. Infatti tutti i locali adiacenti la scuola sono stati ristrutturati. La corte, così riorganizzata, offre numerosi spazi che vengono adibiti alle più svariate attività parrocchiali e ricreative della scuola e della comunità. Attualmente la scuola dell’infanzia ne usufruisce utilizzando in modo stabile e continuativo della palestra e di una stanza riservata ad atelier.

A ridosso della chiesa si trova il parco arricchito da giochi e interamente recintato per la sicurezza dei bambini. L’edificio scolastico è esternamente circondato da campi sportivi, da una pista polivalente e da una vasta area verde. I locali della scuola si sviluppano su due piani.

Al piano terra si trovano: l’atrio che rappresenta il primo spazio in cui vengono accolte le famiglie; la sezione a piano terra, destinata alla fascia d’età 12-36 mesi (Sezione Nido- primavera), ed i servizi igienici. E’ inoltre presente la sala da pranzo, accessibile tramite una porta scorrevole ed utilizzata dalle sezioni della scuola dell’infanzia. La sala da pranzo comunica a sua volta con la cucina e con l’ufficio, spazio riservato alle insegnanti e alla segreteria.

La ristrutturazione ha permesso di ricavare, nel retro della cucina, una dispensa direttamente comunicante con essa e di trasformare l’ex-dispensa, in lavanderia e rimessa del materiale igienico – sanitario. Dal salone, posto al piano inferiore, si accede al piano superiore, attraverso una rampa. Al piano superiore si trovano gli spazi riservati alle sezioni, che sono suddivise per fasce omogenee d’età (tre, quattro, cinque anni) e che, insieme ai due servizi igienici per i bambini, occupano tutto il piano. Le diverse fasce d’età possono ruotare nell’arco degli anni della scuola dell’infanzia tra i vari spazi sezione. Ogni sezione è strutturata per spazi d’interesse, in base alle competenze e agli interesse dei bambini ed è quindi progettata e rivista continuamente dalle insegnanti sulla base dell’osservazione continua dei bambini e dei loro bisogni/interessi. Sempre al piano superiore disponiamo di un servizio igienico per adulti portatori di handicap.

Dalle sezioni è possibile raggiungere, attraverso corridoi e scale interne dell’edificio parrocchiale, la palestra e l’atelier , posti ad un livello superiore. Come detto sopra, la scuola si è accordata con il parroco/presidente per l’utilizzo di tali locali per le proprie attività didattiche.

La scuola dispone di due giardini: uno nella parte anteriore alla scuola, destinato alla scuola dell’infanzia, e uno nella parte posteriore della scuola, riservato alla sezione Nido-Primavera. All’interno dei parchi-giardini sono installati alcuni giochi esterni e vengono ogni anno allestiti e attrezzati dalle insegnanti per offrire opportunità diverse ai bambini. L’ambiente esterno è pensato e progettato in continuità con lo spazio interno e, come tale, deve essere progettato e “studiato” sulla base dei bisogni/interessi dei bambini.

Nel mese di Luglio 2019, a seguito dell’autorizzazione da parte del Comune di Reggio Emilia per l’ampliamento della sezione Nido-Primavera e dell’abbassamento dell’età di accoglienza dei bambini presso la suddetta sezione (dai 12 ai 36 mesi), sono stati eseguiti lavori di ristrutturazione del piano terra. E’ stato infatti completamente rinnovata la pavimentazione dell’ingresso e dell’atrio della scuola. Inoltre il salone a piano terra, che era dedicato alle attività libere e condivise dalle sezioni della scuola, è stato adibito a sezione, con un completo rifacimento della pavimentazione e degli infissi. Questo ha permesso di poter accogliere presso la sezione Nido-primavera fino a 28 bambini, rispondendo così al bisogno sempre più urgente delle famiglie del territorio di un servizio educativo anche per i bambini più piccoli.

La scuola, sulla base delle richieste ei bisogni del territorio, anche grazie ai suoi organi collegiali, si pone in ascolto di quelle che sono le esigenze territoriali e si attiva per offrire un servizio che possa rispondere alle caratteristiche del contesto.

Risorse professionali

L’organigramma del personale scolastico è costituito da diverse figure professionali: 1 Presidente/Legale rappresentante

1 Coordinatrice pedagogica interna 1 Segretaria amministrativa

5 Educatrici

7 Insegnanti

1 Cuoca

1 Aiuto Cuoca e ausiliaria 1 Ausiliaria

1 Aiuto cuoco/ausiliario, progetto di inserimento sociale

2 – LINEE GUIDA E SCELTE STRATEGICHE

Premessa

L’offerta educativa della nostra scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana, valorizza tutte le dimensioni strutturalmente connaturate nell’uomo, nella consapevolezza che l’intervento educativo debba promuovere la formazione della completa ed equilibrata personalità in armonia con i principi della Costituzione della Repubblica Italiana.

Ci identifichiamo come una scuola di democrazia, luogo di tutti e per tutti, aperta a tutti i bambini le cui famiglie ne accettino il Progetto Educativo. Pertanto siamo impegnati ad applicare le norme vigenti in materia di inserimento di bambini diversamente abili, in situazioni di svantaggio,  stranieri e bambini di altre religioni.

Nel progetto educativo il bambino è pensato in un contesto pluridimensionale sociale, cognitivo ed affettivo in continuità e complementarietà con le esperienze che compie nei vari ambiti della vita, mediandole culturalmente e collocandole in prospettiva di sviluppo cognitivo. Il processo formativo si identifica, inoltre, in rapporto di continuità con altre agenzie educative (centri culturali e ricreativi, enti gestiti dal comune o dal territorio, ordini scolastici di grado superiore…).

In una società in rapida evoluzione come la nostra, divenuta terra di immigrazione, la nostra scuola persegue come obiettivo ben preciso l’accettazione delle diversità etniche, culturali e fisiche in funzione dello spirito di collaborazione e scambio reciproco tra bambini “uguali ma diversi”, in un’ottica di “diversità “ come valore e ricchezza per la formazione della integrazione nel futuro e come risorsa per arricchirsi reciprocamente in un’ottica di cultura della solidarietà.

Finalità e valori

La nostra scuola, d’ispirazione cristiana, riconosce alla famiglia la primaria funzione educativa   e con essa collabora alla realizzazione del progetto educativo sulla base di scelte coerenti e sempre in linea con l’identità della scuola in ordine di :

  • atteggiamenti
  • stili di vita
  • comportamenti
  • scelte educative

Attraverso questa collaborazione si costruisce “un’alleanza educativa” riconosciuta all’interno di reciproci ruoli e di corresponsabilità che si supportano a vicenda nelle finalità educative, nel rispetto di ciascuno, nel valore di ognuno. Nella costruzione del rapporto di fiducia tra casa e scuola e di continuità tra i contesti di vita del bambino, si agisce nell’accoglienza reciproca,

nell’ascolto e nella comunicazione quotidiana, i quali alimentano riflessione, accoglienza e apertura verso di sé e verso l’altro.

Proposta pedagogico – educativa e obiettivi formativi

La progettazione didattico – educativa, indispensabile per andare oltre ogni spontaneismo, è strumento di esercizio della ragione pedagogica per superare la semplice razionalizzazione di pratiche e la proposizione di formule didattiche dovunque applicabili. La proposta pedagogico – educativa della nostra scuola, in conformità con l’identità cristiana che ci guida, si rifà alle “Indicazioni per il curricolo educativo” predisposte dal Ministero a partire da Settembre 2007 ed alla successiva revisione che ne è stata fatta nel settembre 2012.

In tali documenti le principali finalità della scuola dell’infanzia vengono definite come:

SVILUPPO DELL’IDENTITA’:

“ sviluppare l’identità significa imparare a stare bene, a saper affrontare nuove esperienze; sapersi riconoscere ed essere riconosciuti dal gruppo dei pari come unici ed irripetibili”.

SVILUPPO DELL’AUTONOMIA:

“acquisire la capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; non scoraggiarsi nel realizzare le proprie attività; saper chiedere aiuto ed esprimere con diversi linguaggi i sentimenti   e   le emozioni”.

SVILUPPO DELLE COMPETENZE:

“sviluppare le competenze significa saper riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a far domande, riflettere e negoziare significati”.

SVILUPPO DEL SENSO DELLA CITTADINANZA:

“scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise che si definiscono attraverso la relazione e il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro. Porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura”.

Le proposte fatte ai bambini hanno il fine di sollecitare un approccio di ricerca, di riflessione e di costruzione di saperi provvisori condivisi, in una prospettiva di continua problematizzazione e di evoluzione delle conoscenze.

Campi d’esperienza

In linea con quanto previsto dalle Indicazioni del Ministero (2012), la scuola individua alcune aree “del fare e dell’agire del bambino” che rappresentano un quadro organico di riferimento per lo sviluppo delle differenti competenze nel corso degli anni della scuola dell’infanzia.

Ogni campo di esperienza offre “oggetti, situazioni, immagini, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare e accompagnare apprendimenti progressivamente più sicuri.

Le aree di seguito elencate sono   riferimenti ai quali attingere per la stesura dell’iter educativo che si intende perseguire:

Il corpo e il movimento

La scuola dell’infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere e interpretare messaggi provenienti dal proprio corpo e da quello altrui; mira inoltre a sviluppare la capacità di esprimersi e di comunicare attraverso il corpo per affinare capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, di orientarsi nello spazio e di muoversi e comunicare secondo immaginazione e creatività.

Traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il bambino vive pienamente la proprio corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola;

Riconosce segnali e ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, igiene e sana alimentazione;

Sperimenta schemi motori e posturali, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto;

Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva;

Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

La conoscenza del mondo

È l’area relativa all’esplorazione, scoperta e prima sistematizzazione delle conoscenze sul modo della realtà naturale e artificiale, cioè il campo della conoscenza scientifica e della matematica in ordine alla “capacità di raggruppamento, quantificazione, misurazione dei fenomeni e dei fatti della realtà”.

Traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità, utilizza simboli per re registrarle, esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata;

Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana;

Riferisce correttamente eventi del passato recente, sa fare previsioni sul futuro immediato e prossimo;

Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti;

Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne funzioni e possibili usi; Padroneggia le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità;

Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, sinistra/destra, ecc.

Immagini, suoni e colori

È l’area che raggruppa, intrecciandole tra loro, le comunicazioni espressive. Nell’ambito della scuola dell’infanzia esse si individuano nelle attività grafico-pittoriche, manipolativo-visive, drammatico/teatrali, sonoro/musicali nonché in letture atte alla percezione di messaggi mass-mediali.

Traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il bambino comunica, esprime emozioni, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente;

Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno e la pittura e le altre attività manipolative;

Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative, esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie;

Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive;

Segue con curiosità spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, di animazione…), sviluppa interesse per l’ascolto della musica e le opere d’arte;

Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenza sonoro- musicali;

Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

Il sé e l’altro

È l’area in cui si costruiscono, si acquisiscono e si definiscono norme comportamentali, sociali e relazionali su cui si fondano gli usi e i costumi delle diverse società. Tali norme sono a fondamento del rispetto, della condivisione, della cooperazione, dell’accoglienza e dell’educazione al pluralismo.

Traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini;

Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato;

Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre;

Riflette, si confronta, discute con adulti e bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta;

Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme;

Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con regole condivise; Riconosce i più importanti segni della cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole città o comunità.

I discorsi e le parole

E’ l’area dedicata allo sviluppo della struttura linguistica, descrivendo le proprie esperienze, comunicando, conversando e dialogando. A scuola, se opportunamente stimolati, i bambini estendono il loro patrimonio lessicale utilizzando la lingua come strumento per giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati.

Traguardi per lo sviluppo della competenza:

Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati;

Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative;

Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni, inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra suoni e significati;

Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definire regole;

Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia;

Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incastrando anche le tecnologie e i media.

L’approccio progettuale

L’approccio progettuale è un percorso flessibile e in continua evoluzione che prende forma a partire da osservazioni continue e sistematiche sul gruppo dei bambini.

La predisposizione di contesti di osservazione e di ascolto (individuale, a piccolo o grande gruppo) rappresenta un elemento fondamentale all’interno della nostra modalità di progettazione che si pone l’obiettivo di partire dalle esigenze / interessi dei bambini per

sviluppare percorsi esperienziali che li vedano protagonisti attivi nella costruzione delle loro conoscenze.

In questa impostazione, l’educazione è vista come processo di scoperta e di costruzione delle conoscenze che parte da bisogni e domande avvertite come significative dal bambino e che l’insegnante deve promuovere, sostenere, mediare.

Le proposte fatte ai bambini sono inserite all’interno di un approccio connotato da complessità e criticità, capace di produrre conoscenza come interpretazione e ricostruzione della realtà (Morin).

Il bambino, in relazione con i pari, gli adulti e l’ambiente problematizza, investiga, revisiona, interpreta e riflette. Questo porterà all’acquisizione di abiti mentali connessi al pensiero riflessivo e all’approccio di ricerca (Dewey).

Questo tipo di approccio valorizza la circolarità delle esperienze e la loro complessità, in un’ottica di apertura al mondo esterno e di sviluppo di un pensiero creativo nei confronti di ciò che ci circonda.

La scuola, ogni anno, progetta una tematica condivisa per tutte le sezioni (dal Nido Primavera alla Scuola dell’infanzia) per quanto riguarda il percorso spirituale dei bambini. Il collettivo docenti, ad inizio anno, individua una tematica che possa essere affrontata da tutte le sezioni, condividendo obiettivi, principi, valori e strategie. Il progetto di religione rappresenta pertanto un terreno comune, uno sfondo condiviso tra tutte le fasce d’età e diventa tema di crescita collettiva, di condivisione ed arricchimento reciproco attraverso la

partecipazione attiva. Ogni sezione andrà poi ad articolare ed approfondire la tematica scelta collegialmente a seconda delle fasce d’età dei bambini delle diverse sezioni.

Le strategie educative

Le strategie adottate dal team docente devono offrire al bambino situazioni in cui lui stesso, facendo esperienza diretta, sperimenti, manipoli, tocchi e confronti le sue scoperte con quelle altrui. Si individuano, quindi, nella scuola dell’infanzia alcuni elementi insostituibili al fine dell’apprendimento:

  • il GIOCO: favorisce rapporti produttivi nella sfera cognitiva e relazionale;
    • l’ESPLORAZIONE e la RICERCA: favoriscono l’esperienza e la conoscenza nel campo scientifico, naturalistico e sociale;
  • la VITA di RELAZIONE : favorisce scambi e interazioni con i coetanei atti allo sviluppo cognitivo, affettivo ed emozionale.
  • l’AMBIENTE pensato e progettato dalle insegnanti, connotato e differenziato nelle sue funzioni; chiaro e leggibile. Esso è flessibile e in costante sinergia con gli interessi dei bambini e lo sviluppo del progetto. Gli spazi all’interno e all’esterno della scuola favoriscono interazioni, autonomie, comunicazione ed esplorazioni.
  • il ruolo dell’INSEGNANTE, che ascolta, osserva e rilancia gli spunti e le riflessioni generati dai bambini.

La documentazione del progetto educativo

La documentazione consiste nel:

  • esporre,
  • organizzare,
  • archiviare,
  • catalogare,

le produzioni ideate e create dai bambini, i loro elaborati, al fine di rendere leggibile alle famiglie e alla comunità il percorso pedagogico svolto e le linee educative della scuola. La documentazione rappresenta, inoltre, un fondamentale riferimento per le insegnanti nel definire i percorsi progettuali da svolgere con i bambini.

Parte della documentazione esposta a scuola raccoglie: conversazioni, prodotti grafici, fotografie, plastici, installazioni, etc. Le produzioni dei singoli bambini sono consegnate ai genitori attraverso raccolte e quaderni personali. La consegna degli elaborati dei bambini avviene a metà anno scolastico e a fine anno scolastico.

Nello sviluppo della progettazione è fondamentale il processo di documentazione, il quale permette di approfondire il percorso di crescita del bambino, di entrare nel processo cognitivo e nell’evoluzione del pensiero e di rendere visibile l’apprendimento.

A partire dal 2019 si è deciso di condividere la documentazione scolastica, in particolare le foto e il diario di bordo, attraverso la Piattaforma Google Drive, a cui hanno accesso su invito solo le famiglie dei bambini della specifica sezione.

Ciò che non viene consegnato a fine anno è trattenuto per l’archivio della scuola, trasferito al centro di documentazione, utilizzato per l’osservazione dei bambini ed eventualmente presentato al momento del passaggio alla scuola primaria.

Il testo completo è consultabile presso la scuola

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